top of page

Da Almese a Sant'Antonio di Ranverso lungo la Via Francigena

  • Immagine del redattore: Sara S.
    Sara S.
  • 21 mag 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Durante la quarantena ho deciso che una volta finite le restrizioni sugli spostamenti avrei dedicato il tempo libero alla RIscoperta dei luoghi che mi circondano. Abitando in provincia di Torino, tra le montagne delle Alpi Cozie, il mio primo pensiero è stato riscoprire la Valle di Susa.

La Val di Susa inizia indicativamente alle pendici del Monte Musinè inoltrandosi verso le montagne che confinano con il territorio francese in prossimità delle famose piste sciistiche della Via Lattea.

Ieri con poco preavviso, ho deciso che sarebbe stata la giornata giusta per la prima gita di riscoperta.

Il tempo era perfetto: cielo limpido e luce brillante. Non una nuvola. La natura era troppo invitante per non accogliere il suo richiamo.

Quindi è deciso, si parte alla scoperta del tratto della Via Francigena che conduce all'abbazia di Sant' Antonio di Ranverso. L'itinerario che abbiamo percorso è il segmento che si colloca tra Rivoli e Avigliana, ma la nostra escursione è partita da Almese. Un piccolo paesino dal quale di può accedere ad una ciclabile fino all'imbocco di Avigliana. Una volta giunti qui, nella zona dell'istituto tecnico Galilei abbiamo finalmente incontrato il cartello segnaletico della Via Francigena. Entriamo così nel cuore della nostra escursione. Imbocchiamo una stradina alberata che costeggia il cimitero e iniziamo la risalita. Non vi preoccupare, la strada è facilmente praticabile da adulti e bambini. E se a volte incontrerete un tratto un po' più faticoso non ve ne accorgerete in quanto la frescura degli alberi, i campi coltivati e gli animali al pascolo vi distrarranno riempiendovi gli occhi di meraviglia.

Questo tratto è molto semplice anche perchè prosegue esattamente in direzione dell'Abbazia di Sant'Antonio di Ranverso, seguendo le indicazioni per "Strada Antica di Francia", non potrete sbagliarvi.

Ad un certo punto, usciti dal percorso alberato e raggiungendo un piccolo centro abitato, se alzerete la testa noterete di ritrovarvi proprio sotto la ferrovia che collega la Val di Susa con Torino.

Siamo finalmente arrivati.



Ci accoglie l'abbazia con i suo caratteristici pinnacoli e ghimberga e qualche capretta al pascolo. Un sentiero ciottolato ci fa scendere dalla bici. Ammiriamo con calma tutto ciò che ci circonda. Arriviamo nel piccolo parco alberato che regala un po' d'ombra anche agli altri escursionisti.

Purtroppo non è ancora possibile entrare, ma ci soffermiamo ad ammirare la facciata e il portico illuminato dalla luce che filtra attraverso le arcate.



Ripartiamo e ripassiamo di fianco alle caprette che si arrampicano sugli alberi per brucare qualche foglia.


La presenza di questi animali fa pensare al passato e alla vocazione di quest'abbazia che un tempo ospitava la chiesa, il monastero e l'ospedale. Quest'ultimo, situato poco prima della chiesa, era un luogo di accoglienza per pellegrini e malati di fuoco di S'antonio. Per curare questa malattia gli Antoniani si servivano del grasso dei maiali che venivano fatti circolare liberi. Nasce da qui

la tradizione religiosa che considera Sant'Antonio come il protettore dei maiali e degli animali domestici.

Si riparte. Per il ritorno vogliamo fare un giro un po' diverso anche per evitare il traffico dell'ora di punta. Decidiamo così di continuare sulla linea della Strada Antica di Francia. Ritornati al cimitero di Avigliana proseguiamo in direzione del centro passando per Corso Laghi in modo da costeggiare nuovamente la ferrovia seguendo le indicazioni per Strada Antica di Franca e passando per il Dinamitificio Nobel. In fretta ci troviamo nel comune di Sant'Ambrogio ai piedi della Sacra di San Michele. Dopo aver attraversato il paese ci ritroviamo sulla statale per raggiungere il sotto passaggio della stazione di Sant'Ambrogio per recarci verso Via Villar Dora che è anche la nostra ultima tappa prima di ritrovarci ad Almese.


Qui attraversiamo un ponte sopra la Dora Riparia che in questi giorni è ricca di acqua. Abbiamo ancora un pezzo di statale da attraversare ma saremo subito a Villar Dora, sotto l'ombra di Rocca Sella o anche conosciuta come Monte Capriasio. Ultima pedalata ed eccoci di ritorno ad Almese.

Comentarios


Un blog di Turismo

©2020 di Un blog di Turismo. Creato con Wix.com

bottom of page